CORPI SIMULTANEI
Mostra personale
Opificio della Fotografia, Milano, Ottobre-Novembre 2024
curatrice Federicapaola Capecchi
Il dinamismo della modernità e la frammentazione del tempo e dello spazio indagate dalle sperimentazioni del Futurismo Italiano, come quelle di Giacomo Balla, echeggiano nella sperimentazione di Roberto Manfredi.
Si aggrega la scena, come se l’intero spazio vibrasse al ritmo di un’unica energia.
L’architettura, quando c’è, sembra sfumare, dissolversi in una trama quasi eterea, creando l’idea di uno spazio in costante mutamento, un altro richiamo alla velocità e alla molteplicità di percezioni tipiche del simultaneismo. La solidità delle forme si perde in un dinamismo che le rende quasi immateriali, come un’eco visiva di una realtà inafferrabile.
La massa indistinta di persone appare come una fusione
organica, una moltitudine mai rappresentata come una folla
anonima, ma come un’entità coesa e potente. Non c’è
frammentazione tra i singoli individui, che sembrano fondersi
in un unico corpo collettivo.
Qui la fotografia di Roberto Manfredi non frammenta, ma
unisce: la moltitudine diventa un blocco compatto di energia e
vitalità, una forza collettiva che dà vita e senso allo spazio
circostante.
“Corpi simultanei” racconta di un corpo massa unico che,
forse, potrebbe persino muovere le città.
Testo di Federicapaola Capecchi